Intervista a Wainer Mazza

09.10.2010 12:43


INTERVISTA A un  CANTAUTORE DELLA BASSA

 

Il giorno 12 maggio 2010 il nostro gruppo di storie e dialetti ha incontrato il popolare cantautore mantovano Wainer Mazza. Durante l’ incontro ci ha raccontato  in breve la sua vita e la sua esperienza da cantautore,  ispirata in parte dall’incontro con Giovanna Daffini, famosa cantautrice gualtierese, scomparsa nel 1969. Nell’intervista ci ha segnalato dei nomi interessanti che potrebbero arricchire la nostra rubrica: tra questi Sancho, un uomo che aveva deciso di vivere da più di vent’anni come barbone sotto il ponte di Borgoforte, purtroppo ucciso qualche giorno prima di essere intervistato. Ci ha consigliato di visitare la biblioteca di  Motteggiana nella quale si trovano diversi libri che documentano la vita dei cantautori popolari della bassa.

Il 6 giugno scorso, Wainer Mazza ha partecipato ad un incontro a Torricella con i migliori cantautori della bassa.

Ci ha poi fornito alcune sue canzoni più famose tra cui “Na cansùn lunga trentasìnch an“  in riferimento alla sua lunga carriera da poeta e cantautore che proprio quest’anno celebra i suoi trentacinque anni.

Wainer Mazza ci ha dato la sua disponibilità per contattarlo in caso di bisogno ed eventuali incontri con il pubblico.

Quest’ incontro ci è stato molto utile per saperci orientare meglio su questo progetto che noi vorremmo realizzare durante l’anno scolastico.                                                          

Qui di seguito riportiamo la canzone celebrativa per i suoi 35 anni di attività

 

 

“Na cansun lunga trentasìnch an”

 

Ma che piasér, ma che fadiga

purtar avanti ‘sta cansùn

rivàda straca

rivàda cun al fià an po’ lungh.

Cun le ho cargá sö li mé paüri

e li mé ilüşin

cun le ho pruà

anch dli gran sudisfasiún.

Cun la sö müşica e li sö paròli

ho dét a dla mé gent                                                                                                                            

dla campagna e di paès

cun le e la sö meludìa

ho sircà da purtar                                                                                

an po’ ad pasatenp e d’alegrìa

Sa sun rivà fin ché

l’è mèrit suò

e quand è capità

a l’ho cantada in duo

Purtè pasiensa

par quél ch’ho fat e dét

trentasìnch an i’è tanti

ma av garantés

anch’ho pagà l’afét